Sabato 15 maggio 2010 - 11° giorno di cammino: Xunqueira de Ambia-Ourense. 23 km (tot. 293)

Oggi il tempo, dopo un'iniziale alternanza di pioggerellina e instabilità variabile, volge rapidamente al bello. La felicità è tanta, prima di tutto per il fatto che finalmente si torna a vedere il cielo blu, dopo giorni di grigio in tutte le sue tonalità; poi perché si può finalmente riporre quella sauna ambulante, che è la peraltro indispensabile tuta antiacqua, nello zaino. Poter camminare sotto il cielo azzurro in bermuda e maglietta, come direbbe una pubblicità, non ha prezzo...
La partenza mi vede scattare dalla pole position insieme a un pellegrino "professionista", un pensionato australiano che sta girando a piedi mezzo mondo. Ha percorso tutta la Francigena da Canterbury a Roma e ora credo abbia iniziato la Via de la Plata da Siviglia: prodigi della pensione!... Tra l'altro, nonostante il suo pedigree di pellegrino a cinque stelle, non è il massimo dal punto di vista del senso dell'orientamento per cui, cammina sì veloce grazie al suo invidiabile grado di preparazione e mi distanzia in quattro e quattr'otto, ma in un paio di occasioni lo raggiungo perchè sbaglia spesso sentiero... il mondo è bello perché vario...
L'arrivo a Ourense, dove finalmente trovo un bancomat dopo un paio di giorni a secco di contante, avviene in compagnia di un pellegrino galiziano, Juan (credo...), con cui attraverso la lunga periferia, fino ad arrivare all'albergue, alle porte del centro storico. Riesco a partecipare alla Messa vespertina in Cattedrale. Di tutti i pellegrini presenti nel rifugio, a Messa siamo solo in due: un omone sudafricano con cui faccio conoscenza dopo la celebrazione e che si chiama Frank, e io. La sera, con Luciano e Antonio, ceniamo in una trattoria vicina, in compagnia del simpatico Carlos, responsabile dell'albergue de Peregrinos che ci ospita.

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