Mercoledì 19 maggio 2010 - 15° giorno di cammino: Silleda-Outeiro. 25 km (tot. 393)

Oggi il caldo si fa sentire, ma ancor più si fa sentire il desiderio di arrivare a Santiago. Soliti paesaggi da cartolina, solito silenzio, solita pace.
Luciano è un missile umano e ci distanzia dopo pochi km. Antonio e io bighelloniamo invece, fermandoci ogni minuto a disquisire su questo o quell'albero, su questa o quella erba, su questo o quel fiore. E' un vero godimento e in questo clima rilassato i km passano più leggeri e, soprattutto, faccio meno caso al male alla pianta del piede sinistro, che ormai mi accompagna fedele ogni giorno e che si fa sentire con simpatiche fitte lancinanti ogni volta che faccio l'errore di appoggiare la suola dello scarpone su di un sasso sporgente. Se non altro, avendo l'accortezza di badare a dove metto i piedi, riesco a camminare pressoché normalmente.
  

Durante il cammino Antonio e io incontriamo la casa di Andrea e Cristina, due giovani e coraggiosi psicologi milanesi che hanno deciso di trasferirsi a vivere in Galizia in una casa da ristrutturare. La struttura è splendida e in larga parte già restaurata; anche se necessita ancora di molto lavoro, si riesce già ora a intravedere quello che potrà essere lo splendido risultato finale dell'operazione di recupero architettonico dell'insieme costituito dalla casa e dagli edifici di servizio.
Non ce ne andiamo prima di aver fatto una foto ricordo insieme ed esserci gustati un bel caffè all'italiana fatto da Cristina con la moka...
Il cammino ci conduce pian piano all'arrivo della meta odierna; prima, però, ci tocca sputare l'anima su una salita di circa 4 km che arriva, come la classica ciliegina sulla torta, giusto in tempo per stroncarci le gambe alla fine della giornata. In questo modo però sappiamo meglio apprezzare il bell'albergue de peregrinos di Outeiro, nuovo, pulito, spazioso e con una accogliente e funzionale area esterna.
La sera, per andare a cenare ci tocca camminare per 2 km tra andata e ritorno, ma cosa sono 2 km per pellegrini professionisti e impavidi come noi?...

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